IL DIARIO DI BRIDGET JONES (Inghilterra/America 2001)
Di tutte la saga dedicata alle disavventure di una zitella lunatica (cioè Bridget Jones), questo primo film è decisamente il migliore, dove gli episodi comici sono ben calibrati a situazioni piuttosto realistiche, senza scivolare in situazioni decisamente forzate per strappare la risata, come accade invece a quelli successivi.
La storia di Bridget, nata in qualche modo come una versione moderna di ORGOGLIO E PREGIUDIZIO, è quella di una single arrivata a trentadue anni che non ha ancora trovato un lavoro fisso, non ha un compagno stabile e che ha una certa tendenza alla goffaggine.
Durante la festa di Natale la madre vuole presentarle Mark Darcy, figlio di amici in comune, che è un brillante avvocato, divorziato e quindi potenzialmente libero. Quando però i due si incontrano, subito si crea una situazione d'imbarazzo e Bridget lo sente descriverla alla madre con termini poco lusinghieri.
La sua vita riprende con la decisione di dare una svolta alla sua vita e questo succede attirando l'attenzione di Daniel, il suo capo, un tipo superficiale, ma affascinante, che ha sempre cercato di tenere a distanza.
Desiderosa di avere qualcuno al suo fianco, Bridget si lascia sedurre da Daniel, che però non pensa assolutamente di esserle fedele, mentre Mark, anche se serioso fino all'eccesso, alla fine si rivelerà l'uomo giusto, quello che riesce a vederle e ad accettarla per quello che è.
Il film è carino, ha ritmo, fa simpatia e si è, giustamente, conquistato un posto nei cuori di tutto il pubblico, con momenti cult come quello di Daniel e Darcy che si picchiano sotto casa di Bridget o lei che corre praticamente in mutante leopardate sotto la neve pur di raggiungere Mark.
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