La nostra eroina desidera più di ogni altra cosa diventare la signora Deminof, considerando non solo i suoi profondi sentimenti per l'uomo, ma anche tutte le rinunce che ha fatto per potergli stare accanto. Siamo in un'epoca in cui un'amante viene vista con disprezzo e l'unico ruolo adatto a una "signorina per bene" è quello di moglie.
Seyit combatte contro il senso di colpa, per non essere stato considerato degno di un padre che lo aveva sempre considerato il preferito, ma che davanti ai suoi desideri, per la prima volta in contrasto, non ha saputo capire. La sua morte violenta e improvvisa, in un momento di contrasto con il figlio, in qualche modo cristallizzano i sentimenti lasciati in sospeso. Seyit ama Sura e non ci sono dubbi, ma lei è la donna per la quale ha ferito profondamente la sua famiglia e questo lo ha come messo in pausa, tenendolo lontano dall'altare.
Adesso che ha trovato il coraggio di fare il grande passo, e di dare a Sura quello che si merita, personaggi che si muovono nell'ombra (sì, sempre lui, Petro!!!) lo colpiscono con violenza. Coinvolgendo l'ufficiale Billy, al quale ha svelato il doppio gioco della Baronessa, sia Seyit che la donna vengono rapiti lo stesso giorno del tanto atteso matrimonio.
Mentre Sura aspetta inutilmente l'arrivo dello sposo, questi, sorpreso da dieci uomini in strada, viene messo in catene su una nate con altri uomini che devono essere rimpatriati in Russia, dove saranno uccisi come traditori del paese. Intanto la baronessa finisce nelle mani dell'ufficiale inglese che ha scoperto le sue attività di spia per la resistenza turca.
Sura, disperata, pensa che possa essergli successo qualcosa, ma Petro ha disseminato la strada di indizi che portano a una fuga di Seyit con la baronessa. Sura non vuole crederci, ma le prove trovate, anche dall'inconsapevole Celil, portano proprio a una nave che è salpata per l'Inghilterra con a bordo i due amanti in fuga.
Il cuore di Sura si infrange in mille pezzi e tutta la lunga attesa cementano la convinzione di essere stata tradita. Proprio nel giorno peggiore Sura ritrova sua zia Nadya venuta per lei. La ragazza lascia l'hotel Chéréf decisa a dare una svolta alla sua vita e andare avanti, ma nel frattempo Seyit, eroe innegabile, riesce a fuggire dalla nave insieme agli altri prigionieri. Arrivati però sulle sponde turche, vengono fatti prigionieri dai turchi che, temendo che possano essere delle spie, li tengono dietro le sbarre per circa un mese, per essere sicuri della loro identità.
Un mese dopo, quando Seyit torna in città commette l'errore imperdonabile, quello di cercare Petro e non Sura. E il nemico subdolo che si muove nell'ombra decide di farlo cadere in una trappola decisiva, inducendolo a credere che Sura, che nel frattempo ha trovato un lavoro e ritrovato anche Valentina, sua sorella, si sia data una nuova possibilità con un altro uomo.
La rete di menzogne che Petro sta stendendo su di loro è sempre più spessa, ma è anche vero che senza un "cattivo" alla Iago non ci potrebbe essere narrazione, anche se tutto ci spinge a desiderare il momento in cui Seyit e Sura apriranno davvero gli occhi su Petro e che non sia troppo tardi per il loro amore, anche se temo che questo sia avvenuto quando i genitori di Seyit sono morti, sancendo una sorta di maledizione su di loro.
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