mercoledì 23 ottobre 2024

LA RAGAZZA E L'UFFICIALE - L'incendio (28-30)


 Tra tutti i momenti cruciali in questa manciata di nuovi episodi che mi hanno colpito, indubbiamente mi fermo con l'immagine di Seyit che, sullo sfondo della chiesa di Santa Sofia, lancia al vento e al mare quello che gli restano dei rubli russi, che erano tutto il suo patrimonio, divenuto carta straccia. Con quei soldi svaniscono anche le speranze, forse remote, di ritornare un giorno in quelle terre da cui erano stati costretti a fuggire, sentimento che molti esuli dovettero provare mentre il mondo intorno a loro cambiava.


 

Procedendo per gradi bisogna dire che, nonostante gli sforzi di tutti gli amici che cercano di far trovare un punto d'incontro a Seyit e Sura perché non si perdano, è proprio Seyit il primo a non essere pienamente convinto. Sura accetta di vederlo un'ultima volta e quando i due si parlano fa capire all'uomo di essere pronta a rinunciare al viaggio in Inghilterra con la sorella e la zia, pur di rimanere accanto a lui, ma Seyit non se la sente, provando inadeguatezza per l'errore commesso e per il dolore provocato. Quindi le dice di andare, rinunciando a lei.


 

Poco dopo, uno degli uomini di Petro, mandato per uccidere il suo eterno rivale fallisce, facendosi scoprire, proprio quando Sura sta lasciando la spiaggia dove si è fermata a parlare con Seyit. Quest'ultimo si lancia sull'uomo e nella colluttazione parte un colpo che ferisce Sura. 


 

Seyit la porta in ospedale, ma le parole di Valentina, preoccupata per la sicurezza della sorella vanno a segno, e l'uomo, già consapevole di rappresentare un pericolo, scrive una lettera d'addio alla donna amata e torna all'hotel Cheref, dove nel frattempo è successo di tutto. Iaia è stato ritrovata, picchiato e torturato molto probabilmente dal tenente Bill. Celil, cominciando a rendersi conto di nutrire dei sentimenti per Guzide, fugge letteralmente e coglie l'occasione di aiutare Ayla  che, ottenuti i documenti, rischia comunque di poter finire nelle mani del tenente. Così la sposa, con un matrimonio fittizio, che le dà la protezione dell'ambasciata, ma allo stesso tempo spezza il cuore di Guzide in mille pezzi.


 

Pur sentendosi distrutto, Seyit decide di andare avanti e accetta l'offerta di rilevare la stireria del vicino che aveva traffici con gli inglesi. Per pagarlo però usa i rubli che poi si scoprirà non avere nessun valore. Il tenente vuole solo un'occasione per arrestarlo e gli dice che in un giorno dovrà trovare denaro turco con cui pagarlo e Seyit decide di cedere tutte le sue medaglie, quel legame con il passato che un angolo del suo cuore ancora coltivava. Da qui la famosa scena del lancio del denaro nel mare.


 

Con i soldi ricavati riesce a riscattare la stireria e spera di potersi trasferire presto, anche senza Sura, che nel frattempo, ripresasi, è risentita con lui per la lettera d'addio. Resta solo Alya che continua a insiste per cercare di farli parlare.


 

Ma nel frattempo Lola, la baronessa, che ha minacciato Petro per avere del denaro, cade in una trappola dell'uomo e viene uccisa. La sua morte sarà usata poi dal tenente per arrestare Seyit, mentre i suoi soldati danno fuoco all'hotel sperando di sbarazzarsi di lui.


 

Non ci riusciranno e il nostro eroe, con l'aiuto di Celil, riesce a mettere tutti in salvo, anche Guzide, che aveva pensato di lasciarsi andare alle fiamme per salvarsi da un amore che la sta dilaniando. La salverà Celil, che le dichiarerà il suo amore, anche se impossibile, mentre Sura, attirata dalle fiamme, deciderà di non partire.

Nessun commento:

Posta un commento