VOLUME I
Tu sei la mia Sassenach, io sono il tuo padrone e tu sei mia.
A quanto pare però, non posso possedere
la tua anima senza perdere la mia."
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"Una volta chiesi a mio padre come avrei fatto capire quale sarebbe stata la donna giusta e lui mi rispose che arrivato il momento non avrei avuto dubbi. E infatti non ne ho avuti. Quando mi svegliai al buio sotto quell'albero, sulla strada per Leoch, con te seduta sul mio petto, che mi insultavi perchè ero quasi morto dissanguato, dissi a me stesso: "Jamie Fraser, malgrado la faccia che ha in questo momento, e malgrado pesi quanto un buon cavallo da soma, questa è la donna giusta"
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“Tu sei sangue del mio Sangue, e Ossa delle mie Ossa.
Ti dono il mio Corpo, così saremo una sola Cosa.
Ti dono il mio Spirito, finchè l’Anima nostra non sarà resa.”
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Restammo abbracciati per molto tempo senza parlare. Alla fine lui mormorò <<perchè?>>, con la bocca affondata nei miei capelli.
Lo baciai sulla guancia, umida e salata. Sentivo il suo cuore battermi contro le costole, e non desideravo nient'altro che starmene lì per sempre, senza muovermi, senza fare l'amore, a respirare semplicemente la sua stessa aria.
<<ho dovuto farlo>>, risposi, con una risatina un pò tremula. <<non sai quanto ci sono andata vicino. I bagni caldi l'avevano quasi avuta vinta.>>
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" << A me non dispiacerebbe>> , replicai , dopo un lungo silenzio, pensando alla testolina coperta di peluria e ai minuscoli ditini paffuti.
<<a me sì.>> Mi sfiorò i capelli con un bacio. <<ho visto la faccia di Ian; era come se fosse la sua stessa carne, a essere lacerata, ogni volta che Jenny gridava.>>
Mentre lo tenevo stretta a me, gli accarezzai le spesse cicatrici sulla schiena.
<<per quanto mi riguarda, io posso sopportare il dolore>>, disse sottovoce, <<ma non potrei mai sopportare il tuo: richiederebbe più forza di quanto io ne possegga.>>
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“Ho pregato tutto il tempo, mentre salivo quassù, ieri”, bisbigliò. “Non perché tu restassi con me: non lo ritenevo giusto. Ho pregato Dio perchè mi desse la forza di mandarti via.” Scosse la testa, con lo sguardo che vagava verso la collina, e un’espressione assente negli occhi. “Ho detto ‘Signore, se non ho mai avuto coraggio in vita mia, prima d’ora, fa che ce l’abbia adesso. Fa che io sia abbastanza coraggioso da non cadere in ginocchio e implorarla di restare.”
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Istruito all’università di Parigi, confidente del re e amico di filosofi, era pur sempre un Highlander, nato per il sangue e per l’onore. Il corpo di un guerriero e la mente di un gentiluomo…e l’animo di un barbaro, pensò con amara ironia, per il quale né la legge di Dio, né quella dei mortali erano più sacre dei legami di sangue.”
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