domenica 3 novembre 2019

CORDEL ENCANTADO - Il gioco delle coppie (52-53)


Siamo arrivati ad un punto della storia in cui tutti i personaggi sono nel campo dei cangaiceros, con Timóteo prigioniero. Da un punto di vista dell'azione, Felipe rischia di compromettere tutto preso da un atto d'umanità, che si rivela inutile nei confronti del folle tiranno. Timóteo, minacciandolo con una pistola, è sul punto di fuggire dall'accampamento, ma l'intervento di Jesuino, che è un mero esecutore dei piani di Doralice, risolve la situazione.


Ancora una volta il personaggio femminile più di sostanza è lei, tanto che la protagonista, presa da ondate di gelosia, si scontra continuamente con la ragazza, per mettersi in evidenza agli occhi di Jesuino. Un bacio tra quest'ultimo e Dora, sorpreso dalla ragazza e da Felipe, creeranno un nuovo momento di conflitto. 


Mentre i due protagonisti litigano e si riappacificano continuamente, è più interessante il turbamento di Felipe, al quale dovrebbe fare piacere l'avvicinamento dell'amica a Jesuino, perché significherebbe più possibilità di conquistare il cuore di Aurora.


Eppure il ragazzo resta profondamente turbato da quanto visto e in occasione di un ennesimo litigio tra Dora e Açucena, insegue l'amica per rubarle un bacio che lascia entrambi sconvolti. Nessuno dei due, infatti, ha preventivato la possibilità di un'attrazione reciproca. L'idea dell'amore (per Aurora e per Jesuino) sembra imporsi sul sentimento stesso, che pian piano sta cambiando dentro di loro. Restano a mio avviso davvero tra le coppie più interessanti.


Nel frattempo, da un punto di vista dell'azione, il gruppo di usurpati, decide di minacciare Ursula e Baldini con l'ostaggio di Timóteo, che sarà riconsegnato se gli usurpatori si arrenderanno. Il piano è piuttosto ingenuo, ma permette un nuovo scontro epocale nella tormentata città di Brogodó.


Con la polizia di Formosura, chiamata in rinforzo, all'insaputa dei cangaiceros, mentre la famiglia reale, insieme a Zenobio, si recano al palazzo, Jesuino e gli altri aspettano in strada. La situazione si complica con l'arrivo della polizia, che arresta la famiglia reale.


Herculano interviene proprio nel momento in cui Jesuino è stato ferito e riescono a salvarsi grazie all'abilità del Re del Gangaico. Il problema è che Açucena, invidiosa di Dora e della sua intraprendenza, ha deciso di seguire le sue orme.


Travestita da uomo, prende parte alla battaglia, ma finisce prigioniera della polizia, nella cella difronte al padre, che la riconosce. Per fortuna è l'unico, perché gli altri non si rendono conto che si tratta della principessa Aurora e la spediscono a Formosura.


Ancora una volta Dora, con l'aiuto di Cicero e di Felipe, salvano la ragazza, assalendo i soldati che devono prenderla in consegna e sostituendosi a loro. Jesuino arriva proprio mentre la ragazza sta ringraziando Felipe e l'occasione determinano un nuovo litigio tra i due, che sembrano piuttosto ingenui. A questo punto della storie è innegabile che, tra i buoni, quelli più capaci sono Dora ed Herculano.

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