domenica 17 novembre 2019

CORDEL ENCANTADO - La minaccia del fuoco (72-73)


Arrivati a questo punto della storia, tutto dovrebbe filare liscio e condurci verso il sospirato finale e in qualche modo a Brogodó si respira una certa aria di felicità. Alcune coppie si sono formate e consolidate.


Dalla capitale arriva la lettera di Bartolé che annuncia ad Antonia lo scioglimento legale del loro matrimonio. La ragazza e Inacio decidono di unirsi davanti a Miguezim e tutti i loro amici, rimandando il matrimonio in chiesa, in attesa dello scioglimento del vaticano. Finalmente davanti a tutti quelli che li vogliono bene, i due celebrano la loro unione.


Se da un lato assistiamo ad un matrimonio, Carlota, che ha deciso in modo fermo di abbandonare Timóteo e di sposare Fausto, il figlio del prefetto, quando il tiranno ha deciso di sbarazzarsi di lei e del figlio che aspettava, arriva al grande momento. Il parto è travagliato, ma felice e il bambino verrà chiamato come il padre adottivo, Fausto, emozionato come se davvero fosse un figlio concepito da lui.


Anche il Prefetto decide, su spinta di Doralice, di accettare di riconoscere il figlio avuto fuori dal matrimonio, un bambino orfano che avevano visto nella serie innumerevoli volte, e che deve aver preso la sua intelligenza dalla madre.
Dora e Felipe litigano e si riappacificano, ma questa volta intorno alla questione fondamentale del loro matrimonio. Dora è meno tradizionalista, ma Felipe ci tiene a questo tipo d'unione formale e alla fine Dora, per non perderlo, comincia a meditare.


A sposarsi devono essere anche Bel e Penelope, che hanno deciso di organizzare una grande festa nel campo dei cangaiceros, e che poi partiranno per la capitale, decise a cambiare la loro vita.


I nostri protagonisti, intanto, devono partire per Serafia, dove Jesuino sarà incoronato Re e i due potranno sposarsi. Con Timóteo ormai in fin di vita, tutto sembra essersi risolto, ma Jesuino fa un sogno inquietante in cui vede il fuoco che distrugge Villa De La Cruz e la voce del suo antenato che gli dice di usare il tesoro per salvare il regno del deserto e non Serafia.


Turbato dal sogno, Jesuino tentenna a partire. Ursula continua ad essere una minaccia di cui Herculano non vuole liberarsi, ma la donna ha fatto cadere nella sua rete anche Cicero, dandogli una pozione che le ha permesso di scoprire quello che le è sempre stato a cuore, ovvero il tesoro di Serafia. E un'altra minaccia, da Formosura, sta tornando.


Timóteo, anche se in fin di vita, è fuggito dall'ospedale per poter tornare nel posto dove sente di dover tornare. Venti di minaccia soffiano nuovamente, senza che i nostri eroi ne siano consapevoli.

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