JOIA RARA - Prime impressioni (cap 1)

Mi sono imbattuta in questa telenovela per puro caso. Avendo scoperto Bruno Gagliasso, alias il folle Timóteo di Cordel Encantado, ho visto il trailer di questa storia e ho scoperto che questa produzione di Rete O Globo del 2013/2014 fu insignita dell'illustre premio internazionale dell'Emmy come migliore telenovela. 

La curiosità e un certo interesse per le vicende di ambientazione storica mi hanno portato a decidere di sbirciare questa storia, su cui ho letto recensioni alquanto positive. Le riprese cinematografiche del primo episodio, con buona parte ambientate in Nepal, presentano subito un prodotto di buona fattura dove bisognerà capire se il racconto saprà reggere il peso di una certa fama.

La storia inizia sulle montagne dell'Himalaya dove Franz Hauser, un giovane appartenente ad una ricca famiglia che possiede una fabbrica di gioielli, si trova effettuando una scalata insieme al suo miglior amico, Eurico, a Manfred, un giovane con cui è cresciuto, e altri componenti.

Franz è entusiasta di aver vinto la sfida con la montagna e se stesso, ma quello che ignora e che ha sempre ignorato è l'odio che Mandred ha nutrito nei suoi confronti fin da bambino. Figlio della governante e del suo stesso padre, Mandred è convinto che se Franz non esistesse il vecchio Hauser gli riconoscerebbe tutti i suoi diritti. Così, pensando di risolvere i suoi problemi, eliminando il ragazzo, taglia la corda che utilizza Franz per calarsi e il ragazzo, rischia di precipitare nel vuoto.

A cercare di salvarlo è Eurico, ma mentre i due lottano per risalire, una valanga li travolge, trasformando per sempre la loro vita. Mentre Manfred (interpretato dal fascinoso Re Augusto di Cordel Encantado), torna a Rio con la notizia della morte del giovane, ricevendo in cambio la direzione della fabbrica, della gioielleria e della fondazione Hauser, intanto Franz viene salvato da alcuni monaci di un tempio buddista.

Il ragazzo si salva e diventa amico del capo spirituale del Tempio, Ananda, che gli parla della visione buddista della vita e della morte, mentre il ragazzo gli parla del Brasile, per il quale il monaco ha una certa fascinazione. I due si separano quando il ragazzo si riprende e Ananda gli promette che, prima o poi, in questa vita o in un altra, si rivedranno.

Intanto a Rio veniamo introdotti agli altri personaggi della vicenda, in modo particolare l'oscuro Mandred, che ha una relazione con una ballerina di un locale di spettacoli, che ci offre un tuffo nell'atmosfera più vivace e colorata degli anni trenta.

Conosciamo anche Mundo, un operaio della fabbrica degli Hauser, interpretato dall'indimenticabile Domingos Montagner, il mitico capitano Herculano di Cordel Encantado. Mundo è il fratello di Amelia, la nostra eroina, che era amata da Eurico, operaia della fabbrica, che vive i disagi e le violenza di un ambiente lavorativo ancora privo completamente di diritti.

I due fratelli Fonseca sono circondati da una folla di amici, che ancora devo ben mettere a fuoco, alcuni dei quali hanno visi noti, già visti in altre produzioni di O Globo. Franz nel frattempo torna a Rio, accolto con gioia dal padre e apparentemente anche da Manfred, che invece teme di dover rinunciare a tutti i suoi diritti.

Mentre stanno tornando a casa dal porto, Amalia ferma l'auto di Ernest Hauser, per rinfacciargli le terribili condizioni in cui lavorano i suoi operai. Poco prima, in fabbrica, infatti uno degli operai più anziani aveva rischiato di morire ed era stato minacciato con perdere il lavoro se si fosse fermato.

Ernest ordina di investire la ragazza con l'auto, per toglierla di torno, ma Franz, colpito dal suo coraggio e riconoscendola come la ragazza di cui Eurico era innamorato, esce fuori dall'auto per aiutarla. Dallo sguardo che si lanciano s'intuisce che siamo al principio di un'importante storia d'amore.

Al momento la prima impressione è buona. La fotografia, le ambientazioni, gli scenari sembrano ispirare un'atmosfera lontana e piena di fascino, quegli anni trenta che in Europa segneranno un terribile momento storico e che dall'altra parte del mondo ancora non si percepisce, almeno nella telenovela.