domenica 23 agosto 2015
LA VENDETTA DI EVITA (Germania 2014)
Ebbene si, lo ammetto. Ci sono cascata di nuovo. Volete sapere perché? Tutta colpa della programmazione estiva. Certo le alternative me le sarei potete trovare, casomai leggendo un buon libro o uscendo, ma io mi ero intestardita e volevo vedere qualcosa in tv. Poche alternative, se non nessuna di rilievo e alla fine eccomi nuovamente a commentare una pellicola tratta da un romanzo di Rosamunde Pilcher.
La domanda fondamentale a questo punto è: quanti libri può aver scritto? Sembra quasi che non ci sia fine a queste pellicole tratte dai suoi volumi. Inoltre mi chiedo come mai siano sempre film tv made in Germany, dato che l'autrice è britannica.
La storia di ieri, LA VENDETTA DI EVITA, sembrava a primo impatto qualcosa di più articolato rispetto a tutto quello che avevo visto prima: una figlia bellissima ed illegittima che torna desiderosa di vendetta, un cadavere ritrovato in giardino, una madre austera. Ovviamente il tutto viene mescolato con la solita melassa, privandoli di qualsiasi risvolto psicologica interessante.
Louisa Holmes è una donna severa ed arcigna, che è stata abbandonata dal marito molti anni prima, e che vive con due figli, Anna, che sembra una tardona incapace di costruirsi una sua vita, e Wiston, un avvocato omosessuale che non trova il coraggio di confessare alla donna che vive ormai da anni una relazione seria con un giardiniere.
In questo contesto alquanto spento un giorno arriva una bellissima ragazza di origini latine, una certa Evita, identica alla donna che anni prima aveva allontanato Ernest Holmes dalla sua famiglia. Evita crede che la donna sia colpevole di aver rovinato la sua famiglia e finirà per credere che il corpo ritrovato in giardino possa appartenere al padre.
Invece di mostrarci la psicologia di questa ragazzina abbandonata, la cui madre finisce per risposarsi con un ricco russo che decide di mantenere lei, ma non la piccola Evita, ci viene presentato un personaggio psicopatico ed irrazionale, che si lancia in attacchi di odio nei confronti della famiglia, senza mai mostrarci un minimo di logica.
Intanto Anna, la spenta, ritrova un vecchio amore, un avvocato che vuole comprare una delle barche che lei vende. La fiamma si riaccende, e onestamente non potevano trovare un attore meno affascinante. Lei però lo rifiuta quando scopre che lui è l'avvocato di Evita. Lui, infastidito dalla sua mancanza di fiducia, tronca con lei per poi perdonarla alla fine del film il tutto come al solito senza nessuna emozione.
Il delitto non è delitto, in quanto si scoprirà che il padre è ovviamente vivo e che non aveva abbandonato nessuno. La madre è meno malvagia di quanto presentato e quindi la si può perdonare con tranquillità e tutti alla fine vissero felici e contenti.
VOTO: 5 MENO
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