lunedì 17 agosto 2015
PROFUMO DI TIMO (Germania 1994)
Ieri sera, mentre seguivo su LA 5 l'ennesima pellicola estiva tedesca tratta da un romanzo di Rosamunde Pilcher ho finalmente capito cosa c'è che non mi convince in queste pellicole. Quando decido di fermarmi a vedere un film come questo, mi aspetto di vedere sicuramente un film romantico, la storia di due persone che nelle difficoltà della vita si incontrano e scoprono di amarsi. Nulla di complicato o di tragico, a parte il percorso che li porta ad avvicinarsi.
Eppure ogni volta trovo che le storie d'amore in questi film siano alquanto insipide, prive di passione e di convinzione. Ieri la storia è quella di Oliver, un tormentato scrittore egoista ed egocentrico, che ha avuto un figlio da una relazione con una ragazza di buona famiglia. La donna è morta in seguito ad un incidente, lasciando il suo bambino affidato ai nonni, una famiglia borghese, gli Archer, che lo crescono circondato d'amore.
Oliver ritorna nella vita del piccolo quando lui ha più o meno tre anni, lo rapisce e ritorna a cercare la sua vecchia fiamma, Victoria, che lavora in un negozio alla moda. La ragazza, pur amandolo, era stata abbandonata dall'inquieto scrittore che le aveva preferito l'altra. Ora Oliver le propone di seguirlo in un viaggio in Scozia, a Benchoise, una tenuta dove vive un affermato scrittore che lo ha invitato.
Victoria spera di riallacciare la relazione ed accetta, ignorando che Tommy è stato rapito. Lo scoprirà durante il viaggio. Una volta arrivati a Benchoise scoprono che il fratello dello scrittore è da poco morto e la proprietà è passato ad un certo John, un americano che Victoria ha da poco conosciuto a Londra e che l'ha corteggiata simpaticamente.
Le tensioni tra Oliver e Victoria crescono, fino al punto in cui la donna manda una lettera ai nonni di Tommy per svelare loro dove si trova. Lo scrittore, approfittando di un viaggio a Londra, deciderà di abbandonare nuovamente il figlio e Victoria per partire per l'estero. Lei si consolerà con John, che nel frattempo decide di non vendere più la proprietà.
Non riesco a capire come i tedeschi riescano a svuotare una storia completamente della sua profondità e regalarci questo racconto insipido e senza carattere, una storia d'amore senza sentimenti, ed un racconto di vite senza emozione. E' davvero una capacità strana, che mi sorprende sempre di più. Non è la storia in sé, ma il saperla raccontare che spesso fa la differenza e loro sembrano proprio negati.
Perché continuo a seguirli? Decisamente per i paesaggi, che anche se da cartolina, emozionano sempre.
VOTO: 4
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