mercoledì 28 ottobre 2020

MADAME BOVARY di Gaustave Flaubert

Oggi vi propongo un romanzo che ho amato e odiato allo stesso tempo, avendolo letto quando ero molto più giovane e avendo sviluppato un vero astio nei confronti della protagonista, pur riconoscendo tutta la grandezza dell'autore, nel saper sondare l'animo umano, anche nelle sue zone d'ombra. 

 

Si tratta di MADAME BOVARY di Gustave Flaubert, considerato il primo romanzo realista e innegabilmente un capolavoro della letteratura francese e mondiale. La storia, per quelli che non la conoscono ancora, è basata su un fatto di cronaca che colpì l'autore profondamente, che poi rielaborò nel suo scritto. Emma è cresciuta leggendo storie romantiche e immaginando la sua vita come se lei fosse l'eroina tragica e sentimentale. 


 

 

Quando sposa Charles Bovary, un modesto medico di provincia, scopre che il matrimonio non ha niente d'eccitante rispetto a quello che aveva immaginato da ragazza. Charles è un uomo buono, che la ama sinceramente, ma anche noioso e non particolarmente ricco. Ben presto la donna si stancherà di questa vita, malgrado la nascita di una bambina, e comincerà a frequentare prima un giovane studente di giurisprudenza, Léon Dupuis, che condivide con lei il gusto per le "cose più belle della vita, poi un ricco proprietario terriero, Rodolphe Boulanger, con il quale sognerà di fuggire, senza rendersi conto che Rodolphe la considera solo una delle sue tante amanti.  


 

Incapace di rendersi conto del mondo reale intorno a lei, dei sentimenti sinceri del marito, persa nelle sue fantasticherie romantiche, Emma finirà per distruggere se stessa e Charles, trascinando la sua famiglia verso un finale tragico. 


 

La grandezza di Flaubert emerge in uno stile scarno, oggettivo, che apre la strada al romanzo moderno, documentaristico, che ci presenta la realtà, anche quella più scabrosa, in maniera nitida, con  una critica feroce alle convenzioni socio-culturali della piccola borghesia, regalandoci anche un affresco socio-culturale della provincia francese.

 


Se quando ero una ragazza, la mia natura romantica mi aveva fatto sviluppare una sorta di repulsione per Emma, oggi, rileggendolo, vedo in lei anche un tentativo di fuga da una vita ristretta che genera in lei un'insoddisfazione psicologia e sociale per la propria esistenza, che si traduce in noia, indolenza e fuga in mondi immaginari dove vivere una vita colma di tutte le proprie ambizioni represse, un male piuttosto comune all'uomo moderno. 
Un romanzo da riscoprire!

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