Quando si parla di Lev Tolstoj è inevitabile che la mente corra a romanzi come GUERRA E PACE e ANNA KARENINA, ma il mio cuore di lettrice lo lega fortemente a un romanzo che ho scoperto per caso, RESURREZIONE, ma che mi affascinò per la storia e la trasformazione a cui si sottopone il protagonista, il principe Nechljudov, trasformando completamente la propria esistenza, e venendo a contatto con la propria coscienza.
Per quelli che non conoscono la storia, la vicenda è semplice e commovente allo stesso tempo. Al principe Nechljudov, prossimo alle nozze con una giovane dai nobili natali, durante un soggiorno in città, viene chiesto di presenziare come giudice popolare durante un processo.
Qui, incredibilmente, riconosce la donna che stanno giudicando e che lui aveva sedotto quando lei era una ragazzina, poi scacciata dalla sua famiglia, perché in attesa di un bambino. L'impossibilità di badare a lui e la miseria l'avevano trascinata verso la prostituzione.
Dmitri, preso da un senso di colpa profondo per il destino della giovane, non riesce a salvarla dalla condanna, anche se le chiede disperatamente di sposarla. Katjuša rifiuta, ma Dmitri decide di seguirla in Siberia, dove la donna sarà deportata, pur di cercare in qualche modo di riscattarla.
Il romanzo è possente, doloroso e drammatico, ma attraverso la penna di Tolstoj affondiamo nell'animo dei personaggi, nelle loro scelte, nelle loro lotte interiori e nel loro percorso di redenzione e resurrezione, che li porterà a dare un senso completamente nuovo alle proprie esistenze. Un classico che merita di essere riscoperto!
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