giovedì 9 gennaio 2014

CUORE SELVAGGIO di Elizabeth Hoyt (LA LEGGENDA DEI QUATTRO SOLDATI VOL IV)

L'ultimo volume della saga è quello dedicato a Raynauld St. Aubyn, il famoso soldato bruciato vivo durante il massacro di SPINNER'S FALLS.

Ho uno strano rapporto con la Hoyt che non saprei definire. A volte le storie partono in sordina, sembrano trascinarsi lentamente senza grandi avvenimenti ed io sono sempre sul punto di dire: - No questo non mi piace come gli altri!!!
Poi, all'improvviso, e del tutto inaspettato, il ritmo cambia, diventa frenetico, le passioni scoppiano, il pericolo avanza ed io precipito nel fascino del romanzo!
E' successo così anche con questo volume che mi sembrava molto al di sotto degli altri due. Questo Reynaud selvaggio, che tutti in società guardano pereoccupati dalla sua pazzia, non mi convinceva un granché. Beatrice era troppo moderata, assennata e poco misteriosa come le altre protagoniste.
Ma, ieri sera, mentre leggevo le loro vicende, tutto è precipitato all'improvviso con l'aggressione di Reynaud di cui rimane vittima invece Beatrice.
Molto bella la scena della disperazione dell'uomo che la porta fino a casa, le rimane vicino in attesa del medico, mentre cerca di chiudere la ferita.
L'attesa è stata descritta benissimo, piena di ansia, di pathos, di terrore di perdita.
Altro momento assolutamente da incorniciare è la scoperta della morte di Jeremy. Davvero un peccato che un personaggio così venga meno. Ero giunta a credere che potesse diventare il protagonista di qualche suo altro romanzo, ma niente. Dobbiamo rassegnarci alla sua perdita, che però ci regala la scena bellissima di Reynaud che corre a casa del ragazzo per trascinare via Beatrice, immobile sotto la pioggia, mentre combatte con il senso di vuoto. Ed il modo in cui la riporta alla vita, alle emozioni, è degno di uno dei romanzi del genere più appassionati

Sul finale si radunano sulla scena tutti i vari personaggi incontrati nei romanzi precedenti, per risolvere il mistero di SPINNER'S FALLS e trovare il traditore che era quello che sospettavo. Le motivazioni mi erano oscure, ma la sua antipatia mi sembrava un chiaro indizio e così è stato.
Bello il radunarsi di tutte le coppie sul finale con il riferimento al romanzo che le eroine si sono passate di volta in volta come una staffetta e che alla fine finisce nelle mani di tutte per tramandarlo alle prossime generazione.
In generale lo stile della Hoyt mi piace molto e questa saga è stata bella. Ovviamente alcune vicende sono più belle di altre...Questione di gusti.
La consiglio comunque a tutti!!!


FRASI TRATTE DAL ROMANZO
Aveva sacrificato troppo - sangue, persone a cui teneva, ed il suo proprio onore - per arrivare lì.
 
(...)

Lui era Reynaud St Aubyn, Visconte di Hope, e per Dio o il Diavolo, sarebbe tornato a casa.
 
(...)

Aveva gli occhi di un uomo morto da molto tempo.
 
(...)

La sua pelle aveva un odore di pulito e femminile, con un pizzico di sapone fiorito che le donne indiane non avevano. Era un profumo nostalgico per lui, che si univa al ricordo di altre donne civilizzate che aveva conosciuto una volta - sua madre, sua sorella, giovani donne dimenticate che aveva scortato ai balli, tanto tempo fa. Sapeva di Inghilterra.
 
(...)

- A che gioco stai giocando? - grugnì Reynaud.
- Il gioco della vita e della morte, dell'odio e dell'amore.
 
(...)

Questa donna era reale. Lui poteva anche non più tornare ad essere un gentiluomo inglese civilizzato che lei meritava, ma lei era esattamente ciò che lui voleva, ciò di cui lui aveva bisogno. Lei era calda, affettuosa ed era casa.
 
(...)

- Nulla importa in questo mondo tranne che tu viva. Puoi fare questo per me? Puoi vivere?

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