TRAMA
Soldati di un convento francese accompagnano Katherine FizGerald attraverso il tempestoso mare al largo della costa irlandese, dove la giovane finisce per essere catturata dall'infame pirata elisabettiano conosciuto con il soprannome di IL SIGNORE DEI MARI, ovvero Liam O'Neill, per metà irlandese e per metà inglese, che gode del favore della regina, la famosa Elizabeth.
Fatta prigioniera, Katherine è costretta a seguire il suo splendido e arrogante carceriere fino alla reggia londinese di Elisabetta I.
Nel cuore della sontuosa corte inglese, la giovane si trova suo malgrado imbrigliata in una rete di segreti e congiure che la trasformarono in un'importante pedina sulla scacchiera di avventure e intrighi in cui Liam svolge un ruolo determinate, muovendosi - da perfetto pirata - in spregio a ogni regola codificata e all'estremo limite del rischio.
Arrivata terzo volume della saga, il più voluminoso al momento, più di 500 pagine, si nota che c'è traccia di De Warrene nelle ingarbugliate vicende che si
riferiscono al periodo elisabettiano, anche se la storia si snoda tra
Irlanda ed Inghilterra.
Decisamente libro corale anche questo e Liam O'Neill ha sicuramente il suo fascino, ma ho trovato la protagonista di una notevole antipatia, sicuramente la più insopportabile dei tre romanzi che ho letto. Il modo in cui rifiuta la proposta di matrimonio di Liam è davvero allucinante. Praticamente non ci pensa minimamente a sposarlo perchè è un poveraccio senza radici, mentre lei è una nobile, anche se decaduta.
Il modo in cui la tratta spesso lascia molto a desiderare, ma per fortuna sul finale si riprende.
Ho adorato sicuramente l'Irlanda come ambientazione, questo per ragioni personali e sentimentali.
La regina Elisabeth era raffigurata di una notevole antipatia, ma per fortuna sul finale i due protagonisti si allontanano dalla corte e il contatto con lei sarà ridotto al massimo.
Non so se consigliarlo o meno. Certo nel complesso è un bel libro. Resta l'antipatia per la protagonista.
Decisamente libro corale anche questo e Liam O'Neill ha sicuramente il suo fascino, ma ho trovato la protagonista di una notevole antipatia, sicuramente la più insopportabile dei tre romanzi che ho letto. Il modo in cui rifiuta la proposta di matrimonio di Liam è davvero allucinante. Praticamente non ci pensa minimamente a sposarlo perchè è un poveraccio senza radici, mentre lei è una nobile, anche se decaduta.
Il modo in cui la tratta spesso lascia molto a desiderare, ma per fortuna sul finale si riprende.
Ho adorato sicuramente l'Irlanda come ambientazione, questo per ragioni personali e sentimentali.
La regina Elisabeth era raffigurata di una notevole antipatia, ma per fortuna sul finale i due protagonisti si allontanano dalla corte e il contatto con lei sarà ridotto al massimo.
Non so se consigliarlo o meno. Certo nel complesso è un bel libro. Resta l'antipatia per la protagonista.
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