Ho un rapporto strano con Elizabeth Lowell perchè è in assoluto la prima autrice di romanzi rosa che ho mai letto.
All'epoca avevo si e no 12 anni e non avevo letto altro che testi impegnativi da CIME TEMPESTOSE ad altri classici.
Il mio percorso di lettrice è stato molti versi il contrario di quello che si dovrebbe.
Ricordo un'estate lontana, il caldo afoso, la casa dove ci trasferivamo durante i mesi più intensi della stagione, una strana sedia a sdraio che usavamo davanti al vecchio televisore, quello ancora con il tubo catodico, enorme e mostruoso, che ci lanciava immagini a colori da un vecchio scaffale impolverato nella vecchia cantina trasformata in salotto.
Avevo 12 anni, ero una ragazzina con qualche chilo di troppo, le guance sempre rosse e calzonici corti. Ne sapevo poco dell'amore e della sua fisicità. Dalle parti mie e a quell'età si tendeva a non farti capire niente di certe cose. Oggi i tempi sono diversi, ma allora era così.
Il romanzo di Elizabeth Lowell si chiamava LA SIGNORA IN SETA. Aveva una copertina accantivante (io avevo una passione assoluta per il disegno e passavo ore ed ore a ricreare immagini).
Il romanzo me lo aveva passato mia cugina, che aveva un anno meno di me, ma su certi argomenti era sicuramente più sveglia. Trovavo tutte le parti più forti sottolineate sempre con penne e pennarelli tanto che diventava imbarazzante leggerli.
Mi resta il ricordo di questo mio primo incontro con questo genere di romanzi e quindi mi sono stranamente sempre tenuta alla larga da altri libri della Lowell, un pò per non rovinare un mito e per non alterare il ricordo che avevo.
Poi un'amica mi ha passato come al solito diversi romanzi e tra questi il mio occhio è caduto sulle prime righe di TUA PER SEMPRE.
"Senza
un soldo, senza fortuna, sola e spaventata, la ragazza chiamata Evening
Star, Stella della Sera, fece l'unica cosa che riuscì ad escogitare per
rimanere al tavolo da poker del soloon. Si offrì come posta in gioco".
E come al solito quando un inizio mi prende, non so rifiutare e mi sono tuffata tra le pagine di questo romanzo western, intenso, duro, passionale che si legge tutto d'un fiato, con battute chiave.
Certo è un racconto un pò "isolato", non tanto per l'ambientazione tipicamente western di canyon, indiani e pistoleri, ma per la presenza di questi due protagonisti che si arrampicano lungo montagne rocciose alla ricerca della famosa miniera d'oro spagnolo.
Reno ed Eve infatti sono alle prese con questo viaggio solitario che li porta a relazionarsi solo tra loro due.
Reno è un uomo pieno di complessi per quanto riguarda le donne e l'amore.
Anche se alla fine si è dovuto ricredere sulla vera natura di Eve, rendendosi conto che l'innocenza che la ragazza mostrava a tratti era assolutamente genuina, continua a rifiutare l'idea dell'amore preferendo quella più consolatoria della passione.
Eve sembra essersi rassegnata a vivere il momento
Nel complesso posso dire che mi ha convinta. Certo come dicevo resta il limite di un romanzo molto chiuso in se stesso, anche se poi sul finale compaiono tutti i personaggi delle altre storie.
Lo consiglierei? Si, penso di si. In definitiva mi appassiona lo stile della Lowell e mi incuriosisce l'ambientazione.
Resta qualcosa di poco definito, con uno Slater ucciso o fuggito? Non si sa perchè non vediamo lo scontro, sentiamo solo gli spari da lontano.
FRASI TRATTE DAL ROMANZO
Reno: "Dio deve aver amato molto gli stupidi e le mosche, perché è sicuro come l'oro che ce ne sono moltissimi in giro.»
(---)
Eve:Gli uomini deboli fanno divertire, quelli forti distruggono. Questo fa chiedere alle donne che cosa stesse pensando Dio mentre creava l'uomo.
(---)
Reno: «Non mi lascio più ingannare da uno sguardo innocente da quando ero innocente io. Ed era molto tempo fa.»
(---)
Reno:Una volta scottati, la seconda si è prudenti. E si sta sempre al freddo.
(---)
Una nave fatta di pietra, una pioggia asciutta e una luce che non getta ombre.
(---)
Reno: «Niente dura per sempre», osservò. «Nemmeno la roccia.»
(---)
Eve: «Non ti preoccupare, uomo dolcissimo. Sei al sicuro. Ho visto navi di pietra e una pioggia asciutta, ma perfino la più piccola delle luci getta un'ombra.»
(---)
Reno: «L'amore è la luce che non getta ombre»
(---)
Con il tempo, ognuno a modo suo, i figli di Reno ed Eve Moran presero le misure dei sogni fatti e dei sogni perduti, del dolore sopportato e del piacere ricordato. Ma soprattutto, ogni figlio scoprì la verità delle navi di pietra, della pioggia asciutta e il nome della luce trascendente che non getta ombre. E quel nome è amore.
Nessun commento:
Posta un commento