giovedì 9 gennaio 2014

INNOCENZA E SEDUZIONE di Anne Stuart (LA CASA DI ROHAN VOL I)

Mi sono imbattuta in questo titolo per caso, navigando sui vari forum dedicati al genere e subito mi sono detta, visti i pareri positivi, che lo avrei cercato.
L'ho trovato in lingua originale e data la mia passione per le versioni non censurate mi sono ripromessa di fare un tuffo nella Parigi settecentesca dove nobili inglesi esiliati vivono una vita divisa tra lusso, feste o miseria assoluta prerivoluzionaria.
La storia ha un innegabile fascino e malgrado le sue innumerevoli pagine sono riuscita in due sere ad arrivare oltre la metà.
Sarà che i contrasti mi attirano sempre e Rohan è davvero "un libertino impertinente" che si concede a passioni sfrenate che però ormai non lo toccano più. La sua è diventata più una posa che una vera e propria ricerca di trasgressione. Il bel Visconte infatti, alla soglia dei quaranta, dopo una vita dissoluta, un'adolescenza di sangue nella tormentata Inghilterra, ora in esilio per ragioni politiche, sembra aver vissuto davvero di tutto.
La sua aria annoiata durante una delle famose feste che organizza nel suo castello la dice lunga sul personaggio. La caratteristica di Rohan quando compare sulla scena è la noia ed il suo desiderio folle di riuscire a vincerla in qualche modo. Il mondo non lo stupisce più e quindi sembra essersi chiuso ad esso, a tutti i sentimenti, anche se continua a tenere il suo stile di vita. Tutto questo fino a quando non compare sulla scena la nostra "eroina", Miss Harriman, con la sua aria misera, la sua scarsa avvenenza, il suo piglio guerriero, una strana innocenza (che nasconte una storia tragica), e Rohan finisce per sentirsene irrimediabilmente attratto, contro ogni logica, contro ogni assurdo calcolo.
Lui che è abituato alla bellezza assoluta, alle donne sofisticate, alle cortigiane di mondo, si sente attratto da questa donna completamente fuori dagli schemi.
Sarà che costituisce una novità nella sua vita monotona.
Dal momento in cui piomba nella sua festa sfrenata alla ricerca della madre (personaggio più odioso non si poteva creare e la perdono solo perchè la sua follia porta Elinor nel palazzo di Rohan), lui nons arà più lo stesso. Trovo invece fastidiosa la sorella di Elinor, la bellissima, stupefacente Lydia. La ragazza ha carattere e personalità, non è una civetta ed ama sinceramente Elinor, ma il mio fastidio va per la sua perfezione e per il fatto che la sua bellezza ha accentuato le mancanze di Elinor tutta la sua esistenza.
E che dire del sacrificio continuo della sorella maggiore per lei?
La povera Lydia non ne ha colpa. Ignora l'orrore vissuto da Elinor per colpa della madre, ma vorrei che qualcuno si degnasse di amare Elinor più di Lydia.
La scena dell'incendio in cui la madre delle ragazze finalmente (lasciatemelo dire) muore è terribile.
Come può una madre, anche se guidata dalla follia, dire quello che dice ad Elinor corsa per salvarla?
 - Nessuno ti ha amato e nessuno ti amerà mai! -
 Avrei voluto ucciderla a bastonate, ma per fortuna è arrivato Rohan a salvare Elinor dalle fiamme e dalla miseria. 

 La storia è meno scontata di quello che si può immaginare, pur mantenendo tutti gli elementi solidi di questa storia.
L'innocenza di Elinor alla fine non è stata intaccata dalla violenza subita, in quanto il suo candore traspare malgrado quello che ha subito.
La trasformazione di Francis è graduale. Il suo interesse per lei nasce come una curiosità che si rafforza pian piano fino a trasformazione in ossessione e poi semplicemente in amore.
Francis è un personaggio complesso. La sua aria indolente, da dandy, in realtà nasconde l'orrore della guerra e della violenza vissuta quando era poco più di un ragazzo. La vida da debosciato a Parigi è solo il disperato tentativo di allontanarsi dal suo passato.
Esplicativa è la metamorfosi che subisce la notte in cui Elinor gli racconta della sua tragica esperienza passata.
Francis uccide Christopher Spatts, ma la violenza innesca un processo di regresione che lo riporta a tutto quello che aveva cercato di dimenticare.
La dolcezza di lei riesce sul finale a riportarlo in sè.
Interessante è anche come si rende conto di essersi innamorato di lei.
Deciso a cancellare quella che avverte come una fragilità, le parole su Elinor dette a Charles Reading non sono per niente gentili. Penso di liberarsi di lei, ma quando scopre che la ragazza è fuggita il dolore si diffonde come una diga che cede sotto la pressione dell'acqua.
Solo il pensiero che lei possa essere finita nei guai lo risolleva e lo induce ad attraversare la Manica pur di salvarla.
Ho letto che qualcuno ha trovato il finale meno intenso di tutto il resto del romanzo. Può essere, ma sicuramente non è liquidato in poche righe. Forse anch'io avrei preferito vederli insieme, rilassati, in Francia, al sicuro, proiettati verso il futuro, ma la storia è così appassionante e bella che accetto anche questa dichiarazione sulle scogliere, mentre la nave li aspetta per portare Francis (ancora condannato all'esilio) al sicuro in Francia.

VOTO: un 9 pieno




 FRASI

Sfortunatamente l'unico modo per otterene una fortuna era sposarne una, ed il Naso non aiutava.
 
(...)

Se c'era davvero un Dio, avrebbe sicuramente ascoltato quelle due. Lydia era troppo affascinante per ignorarla, e Nanny troppo feroce.
 
(...)

La sua voce poteva affascinare gli angeli.
 
(...)

"Fai quello que vuoi"
 
(...)

- Oh no, tesoro. Non sono Satana, semplicemente uno dei suoi angeli caduti.
 
(...)

- Non prendo mai con la forza quello che posso avere con il fascino.
 
(...)

- Mi sposerà che lo voglia o no. Non intendo darle nessuna possibilità.
 
(...)

- Che mi piaccia o no, sembra che abbia sviluppato un cuore.Non so assolutamente come usare questa dannata cosa, ma eccola qui che vuole Elinor. Non posso vivere senza di lei.



Nessun commento:

Posta un commento