Per caso mi è capitato tra le mani, mentre spolveravo uno scaffale,
questo libro di mia sorella, che, pur non conoscendo i De Warrene e gli
O'Neill deve averlo comprato attirata dalla copertina e dalla trama.
Non
potevo credere che il caso mi avesse messo tra le mani il seguito della
saga, ed il lato romantico che c'è in me ha deciso di dare un'altra
possibilità a questa prestigiosa famiglia, così ho cominciato a
leggerlo.
Protagonisti delle vicende sono Eleanor, ormai adulta ed innamorata, e Sean, il fratello del mai dimenticato Devlin.
Sean
si è allontanato dalla famiglia ed è misteriosamente scomparso ed
Eleanor, rassegnata, ha accettato di sposare un nobile inglese con cui
costruirsi una famiglia. Pensa che il suo amore per Sean sia senza
speranze, anche perchè, se pur un giorno dovesse comparire, il ragazzo
non ha mai ricambiato i suoi sentimenti.
Quello che ignora è che una
tragedia si è abbattuta su di lui, accusato di tradimento e rinchiuso
per ben due anni in una prigione di Dublino.
Sean è in fuga, deciso a lasciare l'Irlanda, grazie alla complicità di patrioti irlandesi pronti a farlo sparire.
Intanto la bella Eleanor è in procinto di convolare a giuste nozze!
C'è qualcosa nella Joyce che non mi convince mai fino in fondo. Nei
dialoghi i personaggi sembrano a volte piuttosto stupidi, ma poi vengo
presa dal ritmo delle vicende e dalla trama e divento tollerante.
Eleanor
è meno odiosa di altre eroine della saga e malgrado i suoi modi da
maschiaccio e la mancanza assoluta di dignità per quanto riguarda Sean,
devo dire che a volte mi fa quasi tenerezza.
Sean è un uomo
tormentato e risente di molte insicurezza. Il carcere e le esperienze
vissute spiegano in parte le sue azioni, anche se gli manca il carisma
ed il fascino di altri suoi fratelli.
Mi piace la presenza attiva di
Cliff, Rex, Ty e Devlin che cercano di facilitare con intelligenza la
fuga della coppia, mentre mi chiedo Peter che evoluzione potrà avere.
Nel complesso, come dicevo, il romanzo si legge facilmente.
Nel complesso non posso dire che questo romanzo
mi abbia convinto. La storia è
interessante e ha un suo ritmo, ma i personaggi sembrano troppo fragili,
non hanno una psicologia approfondita ed i dialoghi spesso sono penosi. Si
percepisce una certa superficialità anche nella descrizione fisica dei
personaggi. Solo raramente si capisce questi come sono. Tutta la
famiglia degli O'Neill e De Warrene viene presentata in maniera non
approfondita. Tranne Cliff, che da quello che ho capito sarà il
protagonista del prossimo volume, tutti gli altri sono oscuri e
presentati solo come nomi che compaiono in ripetizione nella trama. Ci
viene detto qualcosa di più su Devlin e Virginia, ma se non avessi letto
il volume che li riguarda, dubito che mi avrebbero emozionato con il
loro arrivo.
Non ci sono solo lati negativi, lo ammetto. Come dicevo
la storia ti induce a proseguire, quindi ha un ritmo discreto, ma non
rientra minimamente nei miei canoni e non va incontro ai miei gusti.
Sean,
anche se ha attraversato l'inferno, mi sembra il più delle volte troppo
reticente con il suo continuo ed esasperante "Devi sposare
Sinclaire!!!!" Ti viene voglia di dirgli, ma va al diavolo che davvero
me lo sposo. Le protagoniste della Joyce a volte si presentano volitive,
ma si tratta di un'impressione ancora una volta superficiale, perchè
alla resa dei conti mancano spesso di dignità, o si comportano in una
maniera assurdamente testarda ed ingiustificabile.
Eleanor è
innamorata di Sean fin da bambina e posso capire la sua disperazione ed
il suo desiderio di aiutarlo in tutti i modi, ma per quasi 3/4 del
romanzo praticamente Sean le ripete fino allo sfinimento di non amarla e
lei continua ad insistere senza tregua.
Non so, penso che nel
complesso, per chi ormai conosce le vicende di questa famiglia, uno
legge anche questo volume, ma se dovessi consigliarlo non me la
sentirei.
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