martedì 14 gennaio 2014

IL SIGNORE DEGLI SCANDALI di Loretta Chase





Spinta dalle ottime critiche lette in giro sui forum, ho deciso di leggere questo libro di un'autrice che non conoscevo. La scrittura della Chase è brillante, divertente, i due protagonisti sono decisamente originali, due eccentrici in un'epoca strana, post rivoluzionaria. Siamo a Parigi, città dove i nobili aristocratici di tutta Europa oziano dilapidando il loro patrimonio in donne, oppio e alcol.

Il primo capitolo introduttivo ci presenta Sebastian da bambino e la descrizione della sua infanzia ci fa capire il suo carattere scontroso, la sua natura insicura, la sua scelta di perdizione. Jessica è a sua volta atipica, nel senso che in una società dove tutte vorrebbero trovare un marito e sistemarsi, sogna invece di aprire un negozietto di antiquariato ed essere indipendente. E' per questo che a 26 anni non è ancora sposata, sebbene sia bellissima e molto corteggiata.

L'incontro scontro tra i due nel negozietto di antiquariato di Parigi è di quelli che lasciano il segno sul cuore... 
E che dire della scena nel caffè, quando lui, per disonorarla davanti agli occhi della buona società, le sfila il famoso guanto pieno di bottoncini. Scenda di una sensualità unica che regala un piccolo momento da incorniciare, come quello del loro primo bacio sotto il diluvio in una strada trafficata di Parigi.
Lei è arrivata a casa di lui per riscattare il fratello (che io trovo stranamente divertente anche se tutti lo definiscono un idiota) e trova Sebastian alle prese con due prostitute, amici ubriachi.
Furiosa, Jessica corre via e lui la insegue per strada senza sapere perchè. I due finiscono per litigare attirando l'attenzione di tutti e senza capire perchè, nè come, due che si sarebbero dovuti evitare come la peste, finiscono per baciarsi appassionatamente mentre il temporale infuria all'improvviso su Parigi.

 Dopo il fatidico bacio sotto la pioggia, sia Sebastian che Jessica sembrano evitarsi in tutti i modi, mentre la società intorno a loro è in fermento. Mi è piaciuto molto il modo in cui l'autrice ci presenta questa realtà brulicante di chiacchiere, di gente che vive del pettegolezzo. Due blocchi, uno contrapposto all'altro, che cercano di evitarsi in tutti i modi ma che condividono le stesse curiosità. Mi ha intenerito anche il ricordo di Sebastian e del suo fidanzamento con Susannah.

Sebastian è un "eroe" atipico, pieno di insicurezze, di timori che però lo rendono paradossalmente realistico e affascinante. Jessica lo trova incredibile, ma lui non le crederebbe mai. Lo scontro tra i due diventa sempre più acuto fino all'incredibile affronto di lei, che lo spara in un braccio per poi andare diritta dai gendarmi.
Il suo scopo è di svergognarlo davanti alla società, di trascinarlo in tribunale con uno scandalo al contrario: non quello della ragazza virtuosa che viene trascinata nel fango, ma quello del libertino innamoratosi di una zitella della buona società inglese. Sebastian alla fine decide di placare il tutto con un matrimonio che dovrebbe, a suo dire, permettergli di dimenticarsi di lei una volta trascinata nel Devon, ma la personaità scoppiettante di lei sembra non dargli molte possibilità di fuga.

 In conclusione posso dire che davvero è un libro particolare. Certo l'originalità sta tutta in un protagonista maschile che si sente un vero e proprio mostro, non solo dal punto di vista interiore, ma anche (cosa soprendente) esteriormente.
L'amore della moglie alla fine lo fa riconciliare anche con il figlio illegittimo e anche se si intuisce che non sarà mai un uomo dal carattere facile si intuisce una luce alla fine del tunnel.
Ho amato anche lo stile dell'autrice, a tratti quasi divertente ed ironico.
Decisamente da leggere.



FRASI TRATTE DAL ROMANZO

Incapace di negare che quel mostro era suo, il marchese giunse alla conclusione che era la conseguenza inevitabile di atti coniugali lascivi e antinaturali.
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Eton tardò meno di un anno per tirargli fuori a furia di colpi tutta la possibilità di affetto, delicatezza e fiducia.
 
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Nascondere i suoi sentimenti si era già trasformato in un atto riflessivo.
 
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"Fate soldi, tanti soldi, in modo onesto se potete: altrimenti soldi in tutti i modi".
 
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Meglio morta che sposata e fare da coniglia per un ricco zoticone titolato o vestirsi da monaca, che per lei era la stessa cosa.
 
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Il matrimonio è per i codardi, gli idioti e le donne.
 
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Il suo modo di parlare la dichiarava una dama, o peggio, se poteva esistere qualcosa di peggiore.

 

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