lunedì 23 gennaio 2017

LA VIPERA E LA MONTAGNA - Stagione 4 - Episodio 8


Sono un po' turbata dopo la visione di quest'episodio. Non tanto per il modo piuttosto cruento con cui il  Principe Oberyn Martell, detto anche la Vipera Rossa, viene sconfitto nel duello contro la Montagna. Ormai mi sono assuefatta a questa visione alla Ken il Guerriero dei tempi nostri e di solito sguinzaglio la mia mente verso prati assolati in quei dieci secondi di macelleria. Quello che mi chiedevo era perché Tywin Lannister alla fine si pronuncia per la morte di Tyrion.


Oberyn infatti aveva praticamente vinto la sfida, grazie alle sue abilità da circense. Preso però dall'odio, continuava ad istigare il suo avversario per avere una confessione totale dei nomi dei mandanti della morte di sua sorella e dei suoi nipoti. La Montagna reagisce quando ormai tutto sembra finito, tanto che Jaime e Tyrion si guardano soddisfatti e fiduciosi. 


In un capovolgimento di eventi però la Montagna ha un ultimo sussulto e fa a brandelli Oberyn, prima di stramazzare a sua volta a terra. A questo punto io direi che gli Dei sono propensi per un pareggio e ciò significa impossibilità di stabilire la colpevolezza, e quindi in qualsiasi tribunale, difronte alla mancanza di una prova certa, bisogna passare all'assoluzione. Nel sanguinario mondo de IL TRONO DI SPADE a quanto pare non è così, anche se aspetto un capovolgimento di eventi e la fuga di Tyrion, o almeno glielo auguro.


Intanto Sansa viene convocata dal triunvirato, o presunto tale, formato da due uomini ed una donna che a quanto pare conoscevano i suoi genitori. Si devono esprimere sulla morte della zia pazza, Lady Lysa, che si sarebbe suicidata lanciandosi dalla Porta della Luna, secondo il racconto di Perys. Sansa decide di confessare la sua identità, ma allo stesso tempo finisce per confermare la versione dell'uomo che l'ha salvata e che rimane piacevolmente stupito dalla svolta della ragazza, che sembra aver preso atto che in questo strano mondo conviene avere degli alleati. Poco dopo, Sansa, Perys e Lord Robin decidono di lasciare il Nido dell'Aquila per accompagnare il ragazzo alla Valle di Arryn.


Arya ed il Mastino arrivano molto vicini a Sansa, ma la notizia della morte della zia suscitano nella ragazzina un riso isterico e concordiamo sul fatto che per la miseria sulla tempistica non ci siamo mai. Mi chiedo se per tutta la storia la nostra Arya continuerà a vagare come un'anima assetata di vendetta, seguita e accompagnata solo da assassini.


Altro fatto cruciale dell'episodio è innegabilmente la scoperta da parte di Daenerys del tradimento di Ser Jorah Mormont. La cosa ha fatto male a me quasi quanto a lei. Per la miseria non se ne salva uno. Certo è vero che l'arrivo continuo di notizie ad Approdo del Re era sorprendete, meglio di un collegamento satellitare, in un'epoca dove spostarsi da un luogo all'altro non era così rapido come oggi, eppure i Lannister sembravano informati su tutto quello che succedeva.


A onor del vero bisogna dire che Jorah sembra completamente invaghito della sua Sovrana e potrebbe aver pian piano cambiato idea. Ovviamente Daenerys sentendosi ferita gli ordina di andare via e vediamo l'uomo che si allontana da palazzo e dalla città, privando della nostra Regina di un ottimo consigliere. Ritornerà o lo ritroveremo catapultato da qualche altra parte?


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