sabato 23 agosto 2025

Kara Para Ask - In trepidante attesa (19)


Ormai siamo quasi alla vigilia di un nuovo viaggio a Roma e qualcosa mi dice che ci sarà un qualche tipo di svolta tra Elif e Omer. Me lo rivela il mio istinto che, pur non essendo affinato come quello del nostro poliziotto, sicuramente dopo centinaia di storie viste mi induce a sospettare che qualcosa accadrà nel loro viaggio a Roma. Nel frattempo il mondo intorno a Omer ed Elif gira vorticosamente sul punto di esplodere.


 

Omer, sospeso dalla polizia per il duro scontro con Ali, in un primo momento rifiuta anche il fratello Huseyin, che lo insegue, mortificato e in colpa. Il nostro eroe ancora ignora la portata del tradimento del fratello, ma si sente colpito dal suo silenzio, dalla mancanza di appoggio, perché lui è convinto che qualcuno nel commissariato stia remando contro, che sia complice di Tayyar Dundar e che stiano cercando di ostacolarlo in tutti i modi.


 

Non può certo immaginare che è stato proprio lui che materialmente ha sottratto l'autorizzazione nel fascicolo, né ancora può immaginare la grandezza della colpa di Huseyin che, per denaro e per amore, ha tradito tutto quello in cui credeva. 


 

Elif insegue Omer, anche se cerca di mantenere le distanze e la freddezza necessarie per non lasciarsi coinvolgere, ma è preoccupata per lui, per come possa sentirsi e la scena in cui si mandando messaggi che dicono solo la metà di quello che provano è decisamente tenera. A ostacolare il loro congiungimento è anche il capitano di Omer, che, mandando anche dei fiori con un misterioso bigliettino, ricorda a Elif di tenere duro e di mantenere la promessa fatta a lui.


 

A spiare Elif è la solita Bahar, che vive accampata nella loro casa, da quando Levent l'ha abbandonata. Il suo rancore per l'amica è cresciuto, perché la reputa colpevole di averle sottratto l'uomo amato, che spia da lontano, preoccupata che lui possa ottenere il cuore di Elif e in questa occasione finisce per conquistare, paradossalmente, le nostre simpatie perché preferisce mille volte Omer che Levent accanto alla sua pseudo amica.


 

Intanto Levent, con la scusa del lavoro, invita Elif in ogni occasione possibile, disponibile, fascinoso. Un appuntamento di lavoro a cena si trasforma, per la ritirata di un altro collaboratore, in un incontro a due. Quando Omer sorprende la ragazza che scende dal taxi con la giacca di Levant sulle spalle, ci viene concessa una delle scenate mitiche di Omer, anche se, in questo caso, ha dovuto cercare di trattenere tutto dentro di lui, limitandosi a scimmiottare Levent, irritato dalla presenza costante dell'uomo accanto ad Elif.


 

I due si recano dal capo di Omer, quello vero, come ha detto anche lui e il mio cuore si stringe sperando che almeno questo sia onesto e che non si perda come tutto il resto della polizia, dove salviamo solo Arda e Pelin, che sono sempre al suo fianco, anche adesso che l'hanno allontanato. 


 

La scena in cui Pelin e Arda passano tutta la notte studiando i fascicoli del caso e si addormentano quasi abbracciati ci fa sorridere e intenerire e anche se Pelin alza muri, speriamo che Arda, prima o poi, riesca a farli crollare.


 

Intanto però Omer ed Elif prendono istruzioni per la partenza del giorno dopo, ma quando sono sul punto di partire, Omer riceve da Bahar il famoso bigliettino ricevuto da Elif con i fiori e si rende conto che la grafia è quella del suo capo, che è intervenuto nella loro relazione per tenerli lontano.


 

Deluso e infastidito, decide di tirarsi fuori dall'operazione, ma lo sguardo smarrito di Elif nell'aeroporto, timorosa di dover affrontare tutto da sola, lo induce a tornare sui suoi passi, proprio nel momento in cui l'aereo sta per partire. Riusciranno i nostri eroi ad arrivare a Roma? E la mia è solo un'illusione o finalmente qualcosa si sbloccherà? Speriamo di sì.

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