Eh sì, lo so. Avremmo tutti voluto che la proposta fatta da Omer a Elif fosse di tipo diverso, ma l'uomo, che ha sequestrato Elif davanti al commissariato, quando lei era sul punto di consegnarsi alla polizia, si è recato da lei con il suo vecchio capo di Van per portarla in un edificio abbandonato e farle una proposta decisamente indecente, ma per niente di tipo romantico.
Il suo superiore, esperto nell'ambito finanziario, parla a Elif delle conseguenze del reato da lei commesso e le fa presente tutto quello in cui andrà incontro se si presenterà alla polizia, ma le offre una possibilità di sfuggire a questo destino, collaborando con loro per cercare di sradicare la rete di riciclaggio di denaro. Dovrà semplicemente accettare di collaborare con gli uomini che la perseguitano, anche se questa volta dovrà informare loro di tutti i suoi movimenti.
Elif tentenna, spaventata dall'enormità della cosa, ma alla fine accetta. Omer le è accanto e rivederli lavorare insieme in qualche modo ci dà sollievo e speranza in un prossimo riavvicinamento, anche se il capo di Omer è piuttosto duro al riguardo, quando si rende conto di quello che succede tra i due. Dovranno collaborare, ma lui non dovrà lasciarsi coinvolgere per non mettere a rischio il loro piano.
Il mondo di Elif sta cambiando intorno a lei. Nuovo ufficio (molto più piccolo) e casa sempre più vuota intorno a lei, con Asli in ospedale, che non ricorda niente di quello che è successo, e con sua sorella Nilufer completamente invaghita di uno psicopatico che continua a perseguitare Elif, per farla cedere.
A lei tocca il compito di parlare con Asli e di darle la brutta notizia della morte della madre, senza rivelarle l'atroce verità. E nel frattempo il povero Taner, reo solo di aver tradito la moglie e di aver sperato in una vita lontano con i diamanti di famiglia, subisce l'atrocità della condanna di Tayyar, costretto anche a lasciare un messaggio in cui si dichiara colpevole della morte di Ahmet Denizer.
A dover portare la notizia di quest'ennesimo lutto tocca ancora una volta a Omer, che bussa alla porta della smarrita Elif per darle anche quest'ennesimo colpo. Donna forte, anche se decisamente travolta dai problemi che sono subentrati dopo la morte del padre, Elif cerca di resistere e di portare avanti l'attività di famiglia e gli occhi di Omer, grandi, espressivi, la seguono ovunque, dicendo molte più cose di quelle che può dire la sua bocca.
Basti pensare a quando si reca nella nuova sede della Denizer Holdings per dare a Elif un regalo (un quadro elegante per il suo nuovo ufficio che ha visto mentre faceva le sue indagini) e per portarla con sé in un posto segreto, dove addestrarla per qualsiasi eventualità.
Per puro caso incrocia lo sguardo di Levent, che nel frattempo si è liberato del gioco di Bahar, resosi conto di essersi seriamente invaghito di Elif. Questo era il colpo di scena che un personaggio come Bahar decisamente meritava e ho applaudito nel mio cuore per la svolta, pur, ovviamente, non facendo minimamente il tifo per lui ed Elif. Ma il suo ruolo è centrale, soprattutto se ricordiamo lo sguardo di puro odio che Omer gli lancia quando si rende conto che l'uomo continua a lavorare accanto a Elif.
Vederli poi interagire mentre lui le insegna a sparare, ci rivela come i vecchi sentimenti siano ancora tutti presenti, anche se in questo caso il freno non è più il vincolo con una fidanzata appena morta, ma il timore di venire meno a quanto richiesto dal suo capo. Ma anche solo vederli insieme ci ripaga di tutto.
Quando poi Elif torna a casa e trova ad aspettarla Metin, con il video che ritrae Asli che uccide sua madre, ci rendiamo conto che la nostra eroina davvero non può stare sola neanche un istante, senza che la situazione precipiti e invochiamo con tutto il cuore il ritorno di Omer, e siamo, per fortuna, accontentate dagli autori.
Nessun commento:
Posta un commento