domenica 24 agosto 2025

Kara Para Ask - Vacanze Romane (20)


Che cosa dire di questo episodio tanto atteso? Molte cose. Kara Para Ask è una serie piena di riferimenti, letterari, cinematografici. Che Elif Denizer avesse una certa propensione per i classici hollywoodiani ci era parso chiaro fin dal giorno in cui ha confessato di aver deciso di disegnare gioielli vedendo il film Colazione da Tiffany. E che avesse una certa propensione per Audrey Hepburn non ce lo rivelava solo la cover del suo cellulare, o gli oggetti nella sua stanza da ragazza, ma anche una certa propensione nello stile e nel suo modo di vestirsi.


 

Adesso, vedendola muoversi a Roma, con accanto il nostro Omer, che all'ultimo minuto ha deciso di salire sull'aereo, non sentendosela di lasciarla sola, ci rendiamo conto che il riferimento è chiaro e manifesto soprattutto quando i due, alle spalle di Sami Bey, si allontanano dall'hotel dove entrambi hanno preso una stanza, per concedersi una cena in un posto panoramico che ci restituisce tutto il fascino di una Roma antica e moderna allo stesso tempo, anche se onestamente prevale l'immagine da cartolina, un po' sgualcita ma sincera.


 

Omer, che riceve da Elif il regalo di compleanno, un orologio antico che potrà portare nel taschino, sembra un uomo più sciolto, libero da molti freni, soprattutto nelle sue interazioni con Elif. I due parlano come fanno spesso, senza sosta, soprattutto quando non emergono le ostilità e i muri che di solito li dividono. E così Elif risponde alla domanda di Omer, perché ha scelto Roma come città dove vivere e non luoghi più prestigiosi come Londra o New York, citando il film del 1953 di William Wyler, Vacanze Romane, con Audrey Hepburn e Gregory Peck.


 

Quando i due, il giorno dopo, prima dell'incontro con la banda di Metin in banca, fuggono dopo aver passato tutta la notte a dormire sulla terrazza della stanza di Elif, pur di non lasciarsi, decidono di andare a fare colazione in giro, senza farsi scoprire, ritroviamo tutto lo stupore, il romanticismo di quel vecchio film, con la scena iconica davanti a La Bocca della verità, dove la nostra eroina promette che non dirà a Omer nessuna bugia, neanche la più piccola, e il nostro eroe, che già le aveva donato il suo cuore, qui rinuncia a qualsiasi simulazione e finalmente si lascia andare a un bacio che sancisce un reale riavvicinamento.


 

E tutto il romanticismo dei loro momenti in giro per Roma, in posti da cartolina, nulla danneggia la parte più attiva e dinamica del racconto, perché siamo nel bel mezzo di una spy story dove tutti corrono dietro al denaro e al potere e non sai mai di chi fidarsi davvero.


 

Metin, che loro sperano di catturare, in realtà, grazie a Nilufer ha scoperto del piano di Elif ed Omer. La donna, che ormai è sua moglie, è però risentita e nutre sensi di colpa avendo scoperto che il marito davvero ricatta sua sorella, costringendola a fare cose contro la legge.


 

All'appuntamento in banca ci sono tutti, ma Elif non incontra Metin, nascosto in una delle stanze della banca. Sami Bey non riesce quindi a catturarlo e ordina a Elif di procedere normalmente. Loro sono interessati a catturare il pesce grosso, non quelli piccoli, ma Omer non è della loro stessa opinione e andando contro quelli che sono gli ordini del suo capo, segue due uomini di Metin, sparendo nella ricerca.


 

Elif, preoccupata, riesce a scoprire dove si trova e lo raggiunge, ma la situazione, come al solito, precipita con un colpo di pistola sul finale, lasciando tutti noi con il fiato sospeso.

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