Cesur cerca di combattere per essere l'uomo che Suhan desidera a suo fianco e il padre ideale per il loro bambino, ma il passato che ha alle spalle è troppo doloroso da dimenticare. Ci vorrebbe un'amnesia, come quella che ha colpito Tahsin, per cancellare ogni cosa e poter andare avanti.
Certo nessuno ha aggredito Cesur, come nel caso di suo suocero. Qui è colpa di Cahide che, sperando di liberarsi della fastidiosa presenza di Reyyan, la madre di Sirin che Kohran ha accolto nella loro casa, decide di raccontarle la verità sulla morte di suo marito. Ah Cahide, non ne riesce a fare una giusta!
La donna, accecata dal dolore, corre a casa Korludag e aggredisce Tahsin, colpendolo con un coltello. Quello però che arreca più danno è il colpo che, cadendo, dà con la testa su una pietra e che gli provocherà un'amnesia propizia e utile che permetterà a lui di dimenticare tutti i crimini commessi e di pensare che la sua vita sia ancora tranquilla come prima dell'arrivo di Cesur Alendaroglu nella sua esistenza.
Nel frattempo però Suhan era sul punto di lasciare Cesur, che era corso nuovamente verso i suoi nemici, in questo caso Riza, deciso a ucciderlo, ma sull'ultimo istante, conscio delle parole di Suhan, se n'era andato. Adesso, in ospedale, dona anche il suo sangue per il suocero odiato.
Suhan è divisa tra voler andare via e rimanergli accanto, ma nel frattempo tra gli oggetti che in ospedale vengono restituiti alla famiglia, c'è anche il cellulare di Tahsin con i messaggi che lui crede mandati da Adalet.
Suhan lo consegna a Cesur che decide di portarlo dal procuratore Sehrat, che rintraccia la provenienza e scopre che il cellulare della donna, da dove arrivavano i messaggi, si trova nell'hotel di Riza. A questo punto tutti cominciano a sospettare che l'uomo possa aver ucciso la sorella, per vendicarsi dei trent'anni trascorsi in prigione. Ma come fare a dimostrarlo?
Riza pensa di denunciare Cesur per diffamazione, perché l'uomo, con un megafono, ha informato tutta la popolazione di Korludag che Riza è l'assassino di sua madre, facendogli intorno terra bruciata. Così si reca dal procuratore con l'intenzione di denunciarlo, ma Sehrat, convinto della sua colpevolezza, gioca una carta importante. Gli dice che stanno indagando su Cesur per qualcosa di molto più grave, la morte di Adalet, ma senza corpo non sarà possibile incriminarlo.
Riza pensa che è giunto il momento di organizzare una trappola per farlo cadere nella sua rete, ma sospetto che finirà per svelare il più atroce dei delitti da lui stesso commesso. Ormai siamo in dirittura d'arrivo.
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