Cesur è in una fase di dolore. Vorrei dire a tutti quelli che insinuano che Kıvanç Tatlıtuğ non sappia recitare e che sia solo un bel bambolotto, che non hanno occhi per guardare perché in questa fase, che deve esprimere la profonda sofferenza per la perdita di una madre adorata, gli è cambiata persino la luce dello sguardo e no, non ha niente a che vedere con le luci del set. Si è spento qualcosa dentro e l'attore riesce a trasmettere tutto questo.
Suhan è ancora una piccola scintilla che accende e smuove qualcosa dentro di lui, come succede durante la fiera di primavera, dove lui non voleva andare ma Kemal, che a sua volta sta soffrendo per il cambio che la morte di Fugen ha portato in ognuno di loro, lo trascina approfittando del fatto che abbia bevuto più del dovuto. Qui i suoi occhi si incrociano con quelli di Suhan e mentre Sirin canta una canzone dedicata alla madre di Cesur, qualcosa li riavvicina, anche se per il breve spazio di una notte.
Perché non sono i momenti di tregua tra di loro, quelli che mancano, ma il problema alla base è il divario che li separa, perché l'amore di Suhan per suo padre è tale che lei non riesce mai a chiudere davvero con lui o a entrare in sintonia con Cesur e il suo dolore. Lo capisce, le dispiace, ma la preoccupazione per il padre, rinchiuso in prigione, la induce a cercare altre vie di fuga, invece che accettare che l'uomo ha davvero distrutto molte vite.
La tregua, come dicevo, dura lo spazio di una notte, ma già il giorno dopo, giorno del processo, la coppia si trova su posizione opposte. A testimoniare vengono chiamati un po' tutti, anche Sirin, ma quando Cesur deve dichiarare la sua convinzione che Tahsin possa davvero aver ucciso la madre, lui è onesta, e dichiara di non averlo visto spingerla.
Questo apre uno spiraglio e fino alla prossima udienza viene concesso a Tahsin di tornare a casa. Lui festeggia durante la fiera di primavera, convinto di aver trionfato, ma Cesur è in realtà interessato a una vendetta più personale e così lo rapisce per portarlo sulla scogliera dove suo padre è caduto con l'auto la famosa notte dell'omicidio.
Ed è qui che, con metodi discutibili, cerca di spingerlo a confessare. Durante però la colluttazione, qualcuno da lontano spara a Tahsin. La polizia, con il procuratore e Suhan, avvisati da Adalet, arrivano proprio in quel momento e Suhan, accecata dal dolore all'idea che suo padre stia morendo, gli lancia contro l'anello, decisa a rompere definitivamente il loro matrimonio. E qui verrebbe da chiedere a Suhan, come mai il tuo dolore conta più del mio?
Ma lasciando correre questo, Cesur si consegna alla polizia, raccontando di non essere stato lui. Tutti cercano chi possa essere stato e i sospetti si concentrano su Rifat, mentre Tahsin si salva grazie all'intervento dei medici, ma, durante l'anestesia, mormora chiaramente, ascoltato dai suoi due figli, una frase contro Hasan, confermando i soliti sospetti, di essere responsabile della morte del padre di Cesur. Che cosa fare a questo punto? Io suggerirei a Suhan di fare la valigia e di andare via da Korludag alla ricerca di aria pura. È una storia che può solo farle del male.