giovedì 22 aprile 2021

ARANCIA MECCANICA di Anthony Burgess

 


Oggi vi voglio parlare di un romanzo letto diversi anni fa, di cui avevo sentito parlare per la famosa trasposizione cinematografica (che poi non avevo visto), ma quando ritrovai questo volume su una bancarella durante una festa di paese, decisi di comprarlo e di leggerlo, stranamente attirata. 


 

Il libro è una sorta di fantapolitica pubblicato da Burgess nel 1962 con un titolo che vorrebbe alludere nel tipico  slang cockney (il dialetto londinese) "sballato come un'arancia ad orologeria, o meccanica". Narrato in prima persona dallo stesso protagonista, mescolando termini di un linguaggio comune ad altri di un tipico gergo giovanile, il romanzo è ambientato in un futuro dispotico.


 

Il protagonista, piuttosto giovane, trascorre la sua vita dedicandosi a scorrerie e atti di pura e semplice violenza nei confronti del prossimo, fatti per puro divertimento, affiancato in queste sue malefatte dai suoi compagni, quali Pete, Georgie e Bamba. Alex è in realtà dotato di un'intelligenza e di una cultura superiore alle media dei suoi amici, ma questo non gli impedisce di provare piacere per le violenze che compie, fino a quando, in seguito a uno stupro e a un omicidio, viene catturato e condannato a 14 anni di reclusione. 


 

Anche se in un primo momento, sfruttando la sua intelligenza, cerca di ingraziarsi le guardie per ottenere uno sconto di pena per buona condotta, l'arrivo di un nuovo carcerato, particolarmente violento, farà scattare in lui una reazione che lo porterà a un nuovo scontro. Resosi conto di non avere possibilità di attenuanti, decide di sottoporsi a un metodo sperimentale per redimere i malfattori mossi soprattutto da un'innata tendenza alla violenza, la cosiddetta "Cura Ludovico".


 

Nel carcere cappellano e direttore sono contrari, ma alla fine, grazie all'intervento di un politico, Alex ottiene di essere la cavia di questo esperimento, che si basa sulla teoria dell'avversione, dove il paziente, grazie a un farmaco, proverà una violenta nausea, mentre sarà costretto a guardare per giorni, in maniera ininterrotta, filmati di violenza. L'esperimento ha successo, ma quando il giovane sarà rimesso nel mondo, scoprirà con orrore, di essere stato trasformato a sua volta in una vittima, oggetto questa volta di soprusi da parte di quelli a cui aveva fatto del male, ma adesso incapace anche solo di difendersi. 


 

Romanzo oscuro e potente che conduce il lettore in un viaggio nei lati più bui della natura umana, che scandaglia gli abissi e che non offre risposte, ma mille quesiti che continuano anche oltre l'ultima pagina, rivelandosi un testo stimolante che punta a scuotere idee fisse e preconcetti. 


 

Come accennavo al principio, da questo romanzo  Stanley Kubrick trasse il suo celebre film nel 1972.

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