venerdì 7 novembre 2025

Sefirin Kızı - Imparerai a non farmi del male? (31)


E il problema vero, tra Nare e Sancar, ecco che esce fuori davvero alla fine di questo episodio, che sta cominciando a crearmi seri problemi digestivi. Tanta di quella sofferenza, un amore che non concede un momento di respiro. La questione è Nare, inutile girarci intorno. Lei è un concentrato di dolore, sofferenza, che riversa nel mondo intorno a lei travolgendo anche Sancar. Che cosa si può augurare a due persone così? Certo, la storia epica imporrebbe di resistere, ma la verità è che l'essere umano ha bisogno di pace, dopo una vita di guerra, e Sancar meriterebbe un premio alla costanza anche se Nare non gli perdona il matrimonio, dopo otto anni, con una donna.


Nel frattempo Gediz, beffato dallo stesso Sancar, scopre non solo di non essere riuscito a mandarlo in banca rotta, come desiderava, ma di essere nelle sue mani, con gli infiniti assegni falsi fatti per trasferire i soldi in società fittizie, create solo per appropriarsi del suo patrimonio. Finalmente, dopo diverse puntate, ha un momento di vera coscienza e confessa alla sorella che non sopporta il pensiero che Nare possa stare accanto a un uomo come Sancar, ma, in fondo, di non essere migliore di lui. E su questo, finalmente, siamo completamente d'accordo.


Intanto però Nare scalcia, si allontana sempre di più da Sancar, mentre lui fa progetti per il loro matrimonio, e sogna finalmente di formare una famiglia con lei. Nare però non ha per niente l'aria della donna felice e riversa il suo astio sull'uomo. Posso capire la donna sofferente, ma decisamente non condivido la sua visione astiosa nei confronti di un padre, che cerca, con tutti i limiti della situazione, di essere presente nella vita del figlio che dovrebbe nascere.


Cosa pretende Nare? Che lui scompaia dalla vita di Menekse, che si dimentichi del bambino che nascerà e che giochi a fare il marito e il padre solo con lei? Davvero ho difficoltà a seguirla. Capisco che prova dolore, ma Nare non riesce a trovare un equilibrio, a domare un sentimento decisamente egoista, che renderebbe infelice tutti.


Ed eccoci alla fine alla presa di coscienza, mentre la tomba di Akin viene scavata e coperta numerose volte in questo episodio. Gediz vorrebbe portare via il corpo, blocca però Sahra che vorrebbe chiamare la polizia, anche perché se Sancar verrà arrestato, Nare consegnerà gli assegni falsi e lui finirà in prigione.


Kahraman, che nel frattempo ha scoperto tutto, non vuole altro che questo, bloccare i due ex amici e ottenere i loro soldi e la loro società. Così si mette d'accordo con la dottoressa perché lei possa denunciare Sancar e innescare il meccanismo che li libererà dei due soci.


Ma nel frattempo la mente si ferma alla scena finale, quando Sancar si reca a casa di Nare per accompagnarla alla cerimonia dell'henné che precede il matrimonio. Dovrebbe essere una serata di gioia, ma lei si presenta alla porta in tuta, con l'aria sconfitta e addolorata, spiegandogli che non se la sente più di sposarlo.


Gli spiega che non è mai guarita, fondamentalmente non lo ha mai perdonato, che ha finto di essere felice, ma che adesso deve prendere atto di non poter più continuare. E cosa fa? Gli restituisce gli anelli e la possibilità di rifarsi una vita? No, ovviamente, perché Nare immagina che lui debba scontare a vita la mancanza di fiducia, manco fosse stato lui ad aggredirla. Sancar ha peccato per mancanza di fiducia, forse d'amore, ma punirlo in questo modo rasenta la crudeltà.


Gli chiede di tenere gli anelli e di aspettare che lei guarisca. Ma quanto tempo ci vorrà? E lei lo perdonerà mai? Storia strana, a tratti crudele, dove l'amore rasenta la crudeltà e dove i personaggi non escono fuori da un circolo vizioso che dà loro solo sofferenza. Ci si chiede quanto tempo siano stati felici? Forse una manciata di giorni, distribuiti in una vita intera, davvero troppo poco per costruire qualcosa. Vedremo come evolverà a questo punto la trama.

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