Sefirin Kızı - Tutto quello che resta incompiuto lascia dolore dietro di sé (48)
Mavi e Sancar sono due persone adulte che si incontrano a un certo punto della loro vita, non due ragazzini con un sacco in spalla piuttosto leggero. Ognuno di loro ha sofferto, lottato, e ci sono delle ferite che restano, difficili da sanare. Sancar è un guerriero e in qualche modo lo vediamo affrontare i suoi dolori, lottare e superarli. Ora che Nare non c'è più nella sua vita, a differenza della prima volta in cui lo ha abbandonato, adesso, anche per il bene della piccola Melek, si è aggrappato a lei e al bisogno di felicità.
Mavi, invece, pur essendosi innamorata di Sancar e essendosi affezionata alla piccola Melek, ha ancora tante cicatrici nel profondo del suo cuore, che non riesce in qualche modo a sanare. La scoperta di aspettare un bambino la spiazza e l'orrore la travolge al pensiero di poter vivere nuovamente il dolore della perdita, come le è già capitato in passato.
In un primo momento tace e non dice nulla al marito, anche perché vuole essere sicura di aspettare davvero un bambino. È Halise, la madre di Sancar, a scoprirlo per caso, ritrovando il test di gravidanza che Mavi aveva usato e quando lo scopre, lungi dall'essere felice, corre dal figlio per chiedere spiegazioni.
Sancar è felice, ma davanti alla valanga di dolore di Mavi arretra. Lei non se la sente. Pensa che non è adatta a sopportare una nuova maternità. Ha perso tutte le persone che amava: sua nonna, di cui si prendeva cura, sua figlia, e il pensiero di dover avere un bambino che dipenderà ancora una volta da lei la terrorizza.
A nulla serve il tentativo di Sancar di farle cambiare idea, di farle capire che non è più sola. È un viaggio che deve fare solo lei, senza nessuno che possa aiutarla, anche se la piccola Melek, a pranzo, non fa che parlare di possibili fratellini che renderebbero la sua vita perfetta. Ma Sancar ha firmato le carte necessarie, in un matrimonio turco, per poter interrompere una gravidanza. Spetta solo a Mavi decidere quello che farà. E anche qui Sancar mostra una maturità nuova e importante.
Nel frattempo succede di tutto, come sempre. Bora ha deciso di partire, lasciando Elvan da sola, anche perché lui non vuole una famiglia e dei figli, mentre lei sì. E qui c'è il colpo di scena. Ci eravamo illusi che Kahraman e Ceylin fossero finalmente felici con il loro piccolo Gediz e invece Yahya raggiunge un giorno Elvan, seduta su una panchina con una notizia sconvolgente.
I due sono morti in un incidente e lo stato vuole sapere se lei, Elvan, è disposta a prendersi cura del bambino di suo fratello. Eh sì, la famosa sorella, cercata inutilmente da Gediz e da Nare per convincerlo a ritrattare le sue accuse, è proprio Elvan, di cui non sapevamo niente, tranne che non aveva una famiglia.
La povera scopre così, all'improvviso, di aver avuto un fratello e di averlo perso ma che c'è ancora un nipotino che ha bisogno di lei. Yahya si propone di aiutarla a crescerlo, ma a questo punto che cosa farà? Sarà interessante scoprirlo.
Intanto I cattivi (Guven, Sedat e Halise) si coalizzano. I primi due provano a ingannare Mavi inventandosi un incontro con uno pseudo padre che l'aveva abbandonata, pagando un attore che interpreti il suo ruolo, ma Sancar li scopre e smaschera. Ma la presenza di Halise, che porta la notizia della gravidanza di Mavi, non può essere niente di buono. Per fortuna lontano da lei, almeno per il momento, si trovano Kavruk e Zehra, a cui suggerire, caldamente, si aspettare che la donna passi a miglior vita prima di tornare. Sembra che non riesca proprio a capire i propri errori, anche se siamo a una manciata di episodi dalla fine.
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