sabato 7 dicembre 2019

JOIA RARA - Operai e padroni (10)


Joia Rara si sta rivelando sempre di più una storia delicata, ma allo stesso tempo drammatica, che ci presenta una storia d'amore tra classi sociali diverse, nata in un contesto difficile, di lotta. Se in Europa il conflitto mondiale si sente sempre più incombente, in Brasile il governo ha chiare simpatie fasciste e la lotta degli operai è quanto mai dura e violenta.


Franz, ormai sposato ad Amélia e diseredato dal padre, si ritrova a dover lavorare più duramente degli altri per mantenere la sua famiglia, ma la sua presenza tra gli altri operai della fabbrica è vista con sospetto ed astio. 


Gli operai lo vedono come una spia e riversano su di lui tutto il loro risentimento per le condizioni ingiuste in cui sono costretti a lavorare. A difenderlo dai soprusi, interviene Mundo, che viene visto da tutti come un punto di riferimento.


La tensione cresce sempre di più fino a quando un giorno Franz viene quasi aggredito in fabbrica. Manfred corre ad avvisare Ernest e l'uomo, che in realtà era consapevole che il figlio stava lavorando per lui come un semplice operai, interviene duramente.


La sua decisione di ridurre i salari e di aumentare le ore di lavoro, come punizione, finisce per avere un impatto drammatico sugli operai. Franz cerca di farlo ragionare, di parlargli, ma il padre rifiuta qualsiasi comprensione.


Nel frattempo la situazione politica s'inasprisce e un gruppo di comunisti, visti da Mundo e dai suoi come un punto di riferimento, vengono arrestati per le loro proteste. A questo punto si decide di organizzare una commissione di persone che si presentano da Ernest Hauser rivendicando un trattamento più umano.


Quello a cui si assiste è un vero e proprio inganno, una trappola, dalla quale Amélia si è salvato solo per aver ceduto alle pressioni di Franz che l'ha supplicata di rimanere a casa e di non andare anche lei, preoccupato dalle conseguenze dello scontro.


Durante il diverbio, piuttosto animato, con la complicità dello stesso Ernest, di Manfred e di Silvia (che aveva tentato in precedenza di sbarazzarsi del vecchio, ma che era stata prontamente fermata da Manfred, che ha piani molto più ambiziosi), parte un colpo di pisola che ferisce al braccio il vecchio Ernest.


Il padre di Iolanda, da sempre contrario alla relazione della figlia con Mundo, grida il nome di quest'ultimo come responsabile dell'agguato e la situazione diventa ancora più torbida e preoccupante.

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