lunedì 9 dicembre 2019

JOIA RARA - Un matrimonio forzato (14)


La bellezza di questa storia, che pian piano sta decollando, penso sia in un alone tragico, mescolato ad una buona dose di tenerezza. Franz, pur reputando Amélia in qualche modo colpevole di essersi lasciata condizionare dalle vicende del sindacato e del partito, continua ad amarla e quando scopre che in carcere sta soffrendo per la separazione dalla figlia, decide di portargliela a vedere.


Il loro incontro è emozionante, perché tutti i sentimenti che entrambi provano, affiorano in superficie nelle parole, negli sguardi e nei gesti. L'arrivo però di Silvia varca un confine che segna nel profondo Amélia. La vita di Franz prosegue fuori dal carcere anche senza di lei.


In realtà lui continua a rimanerle fedele e a non cedere alle lusinghe della bella Silvia, che vorrebbe conquistarlo in tutti i modi. Lui ama Amélia e sembra quasi sperare nel miracolo che possa prima o poi farla uscire, ma la situazione politica è complicata ed è probabile che il suo destino sia segnato per sempre.


Ne assume consapevolezza persino Amélia che, un giorno, durante una visita di Manfred, chiede all'uomo di far sapere a Franz di volerlo vedere senza Pérola. L'uomo si reca da lei, ma la giovane donna gli comunica la sua intenzione di separarsi per sempre da lui, anche legalmente, per non costringerlo a rimanere legato ad una persona senza futuro.


Il dolore di Franz è assoluto, ma non riesce ad opporsi alla sua volontà e se ne va disperato dal carcere, consapevole che l'amore che sembrava così prezioso ed importante ha segnato per sempre la sua vita.


A questo punto per Silvia la strada è in discesa. Pur continuando a resistere, il bisogno per Amélia di una figura femminile nella sua vita s'impone come un'esigenza e la donna è determinata a sedurre anche lui. Così la strada per l'altare, secondo un piano di vendetta ben organizzato, finisce per spianarsi, nonostante sia evidente che nessuno dei due sposi sia davvero innamorato.


A non amare è anche la povera Iolanda, costretta dalle condizioni del padre, sempre più indebitato e malato, a piegarsi al ricatto del vecchio Ernest Hauser. L'uomo assilla con i creditori Venceslao, il padre della ragazza, che finisce per avere un infarto.


Le cure mediche sono troppo costose e l'unico che potrebbe aiutarlo nell'immediato è Ernest. Iolanda cede, ma durante tutte le nozze le lacrime negli occhi della sposa non sono certo di gioia, come quelli della governante, la madre di Manfred, che aveva sperato tutta la vita, di poter diventare la moglie di Ernest Hauser.

Nessun commento:

Posta un commento